Gli affitti brevi: una risorsa per il turismo italiano

Un panorama turistico “decisamente cambiato”

Nella riunione dell'Associazione Property Managers Italia che si è svolta a Milano il 30 gennaio scorso, ha suscitato un comprensibile apprezzamento il messaggio di saluto inviato dal Ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio. Analizzando questo messaggio, come fa il giornale online L'Opinionista in un interessante articolo, possiamo rilevare, con una certa soddisfazione, come sia cresciuto l'interesse delle istituzioni per il tema della locazioni brevi, considerate adesso, finalmente, anche come fattore di sviluppo strategico dei territori.

La premessa che costituisce l'inizio del messaggio del ministro è una constatazione che non può che trovare in pieno accordo noi di Hintown, che da anni ci occupiamo di co-hosting per gli affitti brevi: “Il panorama turistico,” dice Centinaio, “è decisamente cambiato negli ultimi anni. Non possiamo più parlare solo di industria alberghiera, ma dobbiamo necessariamente fare i conti con tutto quel mondo, il così detto ‘turismo extra-alberghiero’, che sta mutando il concetto stesso di ricettività turistica.”

I dati di questi ultimi anni, in effetti, non fanno che confermare in modo inequivocabile questo cambiamento radicale nell'offerta di accoglienza turistica nel nostro Paese, ma, cosa ben più importante, certificano come sia la domanda di alloggi e case vacanza in affitto breve, sia per uso prettamente turistico che per altri fini, ad essere in netta e costante crescita, almeno da un quinquennio a questa parte.

In altre parole, ci sono sempre più locazioni brevi sul mercato perché sempre più proprietari hanno realizzato che questa modalità di investimento immobiliare è diventata estremamente vantaggiosa. Quindi, possedere un immobile e destinarlo all'affitto breve, soprattutto se si utilizzano i principali portali online, come Airbnb e Booking.com, è, ormai da alcuni anni, una sicura fonte di reddito, a causa della grande richiesta che, a livello nazionale e internazionale, continua ad esserci per quanto riguarda le sistemazioni extra-alberghiere e, in particolare, gli alloggi e le case vacanza.

Il problema del rispetto delle regole

Come tutti i settori in cui lo sviluppo è stato particolarmente rapido, anche nel campo delle locazioni brevi gli interventi da parte delle autorità, che hanno varato una serie di norme per cercare di regolare il mercato, si sono trovati, in un certo senso, ad inseguire il fenomeno nel suo continuo mutamento, senza riuscire davvero a controllarlo, almeno finora, in modo completo e capillare. Di conseguenza, all'ombra di una certa vaghezza delle norme nazionali, a cui si sono aggiunti, progressivamente, anche regolamenti regionali molto difformi tra loro, hanno proliferato, indubbiamente, alcuni abusivi e speculatori che, come ha ricordato il ministro, "danneggiano l'intero settore, sia dal punto di vista economico che di immagine...”

Da protagonisti del co-hosting per locazioni brevi, non possiamo nasconderci, in effetti, che, accanto ad una stragrande maggioranza di gestori onesti di alloggi e case vacanza in affitto breve, operi una minoranza di disonesti, che non manca, tra l'altro, di fornire pretesti per attacchi generalizzati ed ingenerosi a tutto il settore nel suo complesso.

Per contrastare questo fenomeno, però si stanno muovendo, in piena sintonia, autorità locali e operatori del settore. Un esempio molto significativo, a nostro modo di vedere, è rappresentato da alcuni accordi locali, come quello, stipulato da molti Comuni italiani con Airbnb, per la riscossione diretta della tassa di soggiorno tramite il pagamento sul portale online. In questo modo, l'azione concreta degli operatori onesti sta riuscendo progressivamente ad arginare, proprio a partire da questi ultimi mesi e in vista soprattutto della prossima stagione estiva, una serie di irregolarità, generalmente di natura fiscale, che si sono diffuse nel nostro settore.

Una risorsa indispensabile per il turismo diffuso

L'Italia, più di ogni altro Paese al mondo, ha enormi potenzialità turistiche, spesso troppo poco valorizzate, e uno dei maggiori limiti della nostra offerta turistica, almeno fino a qualche anno fa, era la sua tendenza a concentrarsi quasi, per intero, in relativamente poche località, estremamente affollate, mentre era praticamente assente altrove.

Le città d'arte, le più rinomate località balneari delle nostre coste o i luoghi più suggestivi del turismo invernale hanno sempre assorbito la quasi totalità del flusso turistico proveniente sia dall'Italia, sia dall'estero. Molte altre città e borghi, lungo tutta la penisola, meriterebbero, però, di essere conosciuti ad apprezzati, tanto per le loro bellezze artistiche, storiche e naturalistiche, quanto per la qualità della loro offerta enogastronomica e per le loro tradizioni secolari.

Questa disparità, sottolinea Centinaio, è stata oggi parzialmente appianata proprio dalla presenza di alloggi e case vacanza in affitto breve che, “soprattutto nei piccoli centri e nei borghi poco conosciuti, rappresentano per i viaggiatori le uniche possibilità di alloggio turistico.” In questo modo, d'altra parte, possedere un immobile da collocare in locazione breve, anche in aree tradizionalmente meno turistiche del nostro Paese, diventa un buon investimento che contribuisce, inoltre, allo sviluppo dell'indotto turistico su scala locale.

Le prospettive legislative

Il ministro Centinaio ha anche annunciato, nel già citato messaggio, che i tecnici del suo dicastero sono al lavoro su un progetto per attribuire a tutti gli immobili in affitto breve un codice identificativo, sul modello di quello già in vigore in Lombardia e in Veneto, per arginare l'abusivismo e l'evasione fiscale, rendendo più agevoli i controlli in tutti gli ambiti, compreso quello della sicurezza.

Per contro, questa stretta, probabilmente indispensabile, sui controlli dovrebbe essere accompagnata, sempre a quanto ha affermato il ministro, da una generale sburocratizzazione e da un maggiore sostegno per la promozione all'estero della nostra offerta turistica extra-alberghiera.

Ovviamente, non si può che apprezzare, da parte di chi opera come noi nel settore delle locazioni brevi, la volontà di semplificare i molti adempimenti burocratici attualmente in vigore e, soprattutto, di rendere omogenea la normativa su tutto il territorio nazionale. Per quanto, invece, sia sempre gradito un sostegno pubblico alla promozione turistica, soprattutto su scala internazionale, siamo ben consci che è la qualità del singolo annuncio online e, in particolar modo, le recensioni dei precedenti ospiti che lo accompagnano, a fare la differenza nel mercato globalizzato costituito da giganti come i siti di Airbnb e Booking.com.
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