Diventare un host per professione

Host per professione?

La straordinaria e rapida diffusione in tutta Italia dei contratti di locazione breve, con cui un proprietario mette a disposizione un immobile arredato e completo di alcuni servizi per periodi inferiori ai 30 giorni, ha consentito a molte famiglie di integrare il proprio reddito sfruttando seconde case o alloggi ereditati dai parenti più anziani.

 

In molti casi, inoltre, un membro della famiglia si è dato disponibile ad occuparsi in prima persona della gestione dell'immobile, soprattutto accogliendo gli ospiti e curando i contatti via Internet con chi desidera prenotare. Si tratta a volte di pensionati che vogliono rimettersi in gioco con un'occupazione nuova, ma sono anche numerosi i giovani che integrano, in questo modo, un impiego precario o part-time oppure, ancora, affiancano l'attività di host allo studio universitario.

 

Infine, ci sono anche coloro, e sono sempre di più, che hanno deciso di investire il proprio capitale nell'acquisto di un nuovo immobile con la prospettiva di metterlo a reddito con gli affitti brevi e compensare così le rate del mutuo contratto per l'occasione. Negli ultimi mesi, per altro, i dati degli istituti di rilevazione indicano che la redditività di questo tipo di investimenti immobiliari è superiore a quella dei tradizionali strumenti finanziari.

 

Diventa allora lecito chiedersi, come fa WallStreetItalia in un recente articolo, quali siano le linee guida da seguire per chi desidera fare dell'attività di host di immobili in locazione breve una vera e propria professione.

Non solo pernottamento

Un primo consiglio che ci sentiamo di dare, come esperti di co-hosting, è certamente quello di considerare un'offerta che comprenda, oltre naturalmente al pernottamento e ai servizi ad esso connessi, anche altre attività che gli ospiti possano svolgere per arricchire l'esperienza del proprio soggiorno nella nostra località.

 

La tendenza verso quello che da tempo gli esperti chiamano “turismo esperienziale” è ormai consolidata, al punto che anche Airbnb ha deciso di dedicargli una sezione specifica del proprio portale online. Si tratta, in parole povere, di accordarsi con altre realtà del proprio territorio per offrire ai vostri ospiti, sempre in maniera opzionale e con tariffe scontate, qualche esperienza che riteniate tipica della vostra zona. Gli esempi sono davvero innumerevoli: visite guidate a monumenti, corsi di cucina locale, passeggiate naturalistiche, concerti, laboratori di artigianato tipico, attività sportive e molto altro.

Attenti all'innovazione

Il boom delle locazioni brevi ha anche stimolato le realtà del mondo delle tecnologie digitali e informatiche a realizzare sistemi per venire incontro alle esigenze degli host e semplificare la loro attività. Per trarre il meglio dal proprio investimento immobiliare in una locazione breve, allora, è necessario valutare anche questi strumenti e rimanere al passo con le innovazioni proposte per il settore. 

 

Esistono, ad esempio, sistemi automatici per il check-in e il check-out, software per l'analisi della redditività e del tasso di riempimento dell'immobile e molte altre applicazioni delle tecnologie digitali e dell'automazione che possono venire in aiuto agli host. Senza dimenticare, però, che potrete sempre avere un servizio completo e professionale per aiutarvi nella gestione del vostro immobile in affitto breve rivolgendovi a noi di Hintown, che da anni ci occupiamo di dare supporto ai proprietari di case e appartamenti in locazione breve.

Le regole: conoscerle e rispettarle

Non c'è dubbio che, dopo qualche anno di incertezza, adesso le amministrazioni pubbliche, sia a livello locale, sia a livello nazionale, si stiano muovendo con determinazione per regolamentare il mercato degli affitti brevi in Italia. Si sono moltiplicati gli interventi legislativi statali che hanno fatto seguito a norme regionali e comunali che, a macchia di leopardo, sono state approvate nel corso del tempo un po' in tutto il territorio nazionale.

 

Di certo, a oggi, non è semplicissimo districarsi tra una serie di regolamenti e normative sugli affitti brevi che cambiano da una regione all'altra, quando non tra un comune e l'altro, e che, in ogni caso, devono essere inquadrate nella legislazione nazionale. Attenzione dunque, per chi vuole fare dell'hosting una professione, alla segnalazione nei tempi dovuti dei dati anagrafici di tutti gli occupanti del proprio immobile sul portale della Polizia di Stato, alle limitazioni specifiche che sono in vigore ad alcuni territori e agli adempimenti fiscali nei confronti dello Stato e dei comuni, a partire dalla tassa di soggiorno la cui entità è stata recentemente aggiornata nella legge finanziaria per il 2020.

 

Per essere un host professionale e ottenere buoni rendimenti dal proprio immobile senza incorrere in brutte sorprese bisogna, quindi, non solo rispettare scrupolosamente tutte le regole vigenti, ma soprattutto mantenersi aggiornati sulle modifiche che, con una certa frequenza, verranno di sicuro applicate nei prossimi mesi e anni.

Garantire uno standard di qualità

Un aspetto molto importante, inoltre, è riuscire a mantenere, nel corso del tempo, uno standard di qualità costante nei servizi offerti, a partire dalla pulizia che, come mostrano recenti indagini, è la caratteristica più apprezzata dagli italiani quando affittano un immobile in locazione breve

 

Riuscire a garantire, però, uno standard elevato quando si gestisce un flusso di ospiti intenso, come accade ad esempio nella stagione estiva in molte località di mare della Penisola, o durante le festività natalizie o altri periodi di intenso movimento turistico non è sempre facile. Oltre al problema di una pulizia che deve essere rapida e approfondita al termine di ogni soggiorno, si presenta anche quello dell'usura dell'alloggio nel suo complesso, dai mobili ai tessuti per la casa, dalle apparecchiature elettroniche agli impianti.

 

Per avere sempre un appartamento o una casa vacanze che corrisponda pienamente a quanto illustrato nell'annuncio online, quindi, occorre un lavoro di manutenzione costante e qualche investimento mirato nel rinnovare periodicamente gli elementi deteriorati. 

Una buona reputazione

Infine, l'ultimo consiglio che possiamo dare a chi decide di impegnarsi nel lavoro di host è quello di prestare molta attenzione a mantenere una buona reputazione in rete. L'affidabilità di chi affitta un immobile in locazione breve e la rispondenza tra ciò che viene proposto nell'annuncio e le reali condizioni dell'appartamento o della casa vacanze sono indispensabili per avere un buon afflusso di clienti.

 

Sotto questo punto di vista, tutte le indicazioni che vi abbiamo fornito in questo articolo dovrebbero aiutarvi a mantenere una buona reputazione sui portali online dedicati allo short rent e avere, sperabilmente, un buon numero di recensioni positive. Sarà proprio grazie alle recensioni, infatti, che il vostro immobile avrà un tasso di riempimento elevato e, di conseguenza, ripagherà il vostro investimento di capitale e gli sforzi per gestirlo, ricordando sempre che per ogni esigenza organizzativa e di consulenza potrete rivolgervi con fiducia a noi di Hintown.
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