Gli obblighi per la certificazione energetica

Quali e quante sono le certificazioni energetiche per affittare un immobile

Per poter essere regolarmente affittato o venduto, un appartamento ha bisogno di alcune certificazioni da allegare al contratto di affitto o di compravendita.

Alcuni certificati sono obbligatori e altri no: tutti in ogni caso condividono la finalità di tutelare il proprietario, presente o futuro, da difetti strutturali o altri vizi che potrebbero compromettere la vivibilità dell’immobile in questione.

1. L’attestato di prestazione energetica (APE)

L’APE, conosciuto anche come Attestato di Certificazione Energetica o ACE, è un documento che indica i consumi dell’appartamento, e quindi stabilisce la classe energetica della casa: più questa sarà alta, più l’immobile in questione avrà costi di conduzione bassi. In questo senso la classe energetica di un appartamento può anche determinare il prezzo dell’immobile o il valore dell’affitto; per questa ragione va obbligatoriamente esposto su tutti gli annunci di vendita o di affitto dell’immobile.

Il certificato APE viene rilasciato da un tecnico abilitato alla progettazione degli edifici e iscritto all’albo dei certificatori, un registro che risponde a normative regionali. L’APE è obbligatorio se si vuole affittare casa con la locazione, perché va allegato al contratto di locazione. Nel caso degli affitti brevi, l’APE non è obbligatorio per i contratti al di sotto dei trenta giorni, dal momento che non devono essere registrati.

Per ottenere questo attestato è sufficiente rivolgersi a un’azienda convenzionata e fornire alcuni documenti:

  • Documenti del proprietario (carta di identità e codice fiscale);
  • Visura catastale dell’immobile, con la planimetria aggiornata;
  • Numero di millesimi dell’impianto di riscaldamento
  • Libretto dell’impianto termico, che dal 2014 è obbligatorio anche per i condizionatori. Nel caso in cui il riscaldamento sia centralizzato occorrerà rivolgersi all’amministratore per avere una copia del libretto della caldaia condominiale;

Le rilevazioni sull’appartamento saranno poi contestualizzate nell’ambito più generale delle prestazioni energetiche dell’edificio, da cui in parte dipendono.

La normativa sulla certificazione energetica prevede che l’APE abbia una validità massima di 10 anni, ma solo se risultano rispettate tutte le norme sul risparmio energetico; in caso contrario il certificato ha validità fino al 31 dicembre dell’anno successivo.
La data di scadenza dell’attestato è comunque indicata sul documento rilasciato dal tecnico certificatore.

2. La dichiarazione di conformità degli impianti alla regola dell’arte

Tutti gli impianti di un’abitazione devono essere realizzati secondo la cosiddetta “regola dell’arte”, un insieme di norme costruttive che assicurano la sicurezza dell’impianto. Per attestare questo stato, le aziende costruttrici rilasciano un cerificato di “Dichiarazione di conformità alla regola dell’arte” (DiCo) ogni volta che installano un impianto.
Questa dichiarazione è importante per la compravendita dell’immobile - perché la sua assenza può incidere sul prezzo di acquisto - e anche per la richiesta del certificato di agibilità.
Per coloro che ne fossero sprovvisti, è possibile richiedere questo certificato a tecnici impiantisti che esercitano la professione da almeno 5 anni, i quali rilasceranno il documento ufficiale dopo un sopralluogo e un controllo diretto sulle componenti da certificare. Per gli impianti realizzati prima del 2008, al posto della DiCo, occorre munirsi di una Dichiarazione di Rispondenza alla regola dell’arte, che semplicemente attesta che l’impianto esistente rispetta le norme stabilite nel 2008.

3. Il certificato di agibilità

Questo documento viene rilasciato dal comune in cui si trova l’immobile. Per ottenerlo serve allegare alla richiesta alcuni altri documenti:

  • La richiesta di accatastamento della casa;
  • Un’autodichiarazione in cui il proprietario dichiara che gli ambienti sono abitabili, non c’è condensa sui muri e in generale tutti i locali sono prosciugati;
  • Le suddette Dichiarazioni di conformità o Dichiarazioni di rispondenza;
  • L’APE.

Anche in questo caso il certificato non è obbligatorio nel momento del rogito, ma lo è in fase di registrazione del contratto di affitto. La pratica per ottenerlo obbedisce a una prassi che è sostanzialmente una formalità, perché l’approvazione presso il Comune competente segue la regola del silenzio assenso.
Una nuova dichiarazione di agibilità dovrà inoltre essere richiesta dopo ogni lavoro di ristrutturazione dell’appartamento.

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