Regolamentare maggiormente l’ospitalità diffusa in Italia?

Ospitalità diffusa e affitti brevi

Il concetto di ospitalità diffusa è una delle maggiori novità nel settore turistico degli ultimi anni, ma è anche una pratica che ha sempre accompagnato una parte dei flussi di vacanzieri che decidevano di visitare il nostro Paese. In fondo si tratta, in parole semplici, di organizzare in qualche modo le diverse modalità di pernottamento che esulano da quelle aggregative, come alberghi, hotel o campeggi.

 

In Italia, ad esempio, esiste un'associazione specifica, inserita nel circuito di Confesercenti, che si occupa di questo tipo di ricettività turistica e che prende il nome di AIGO (Associazione Italiana Gestori Ospitalità e Ricettività Diffusa). Nel corso della sua assemblea elettiva dello scorso 18 febbraio si è parlato soprattutto del settore degli affitti brevi e delle nuove prospettive di ulteriore regolamentazione che sono allo studio del governo.

 

Partiremo proprio da questa prospettiva per valutare, nell'articolo che state leggendo, come l'ospitalità diffusa in Italia sia sempre più rilevante e come la sua regolamentazione, in particolare per quanto riguarda gli alloggi in locazione breve di cui si occupa Hintown, possa aprire nuove prospettive o causare un rallentamento del mercato.

Perché c'è bisogno di ospitalità diffusa in Italia?

In tantissime località turistiche, soprattutto quando si tratta di piccoli borghi, sono da sempre presenti strutture che, con la terminologia moderna, definiamo di ospitalità diffusa: l'affittacamere del paesino di montagna che offriva i propri servizi a escursionisti o sciatori, il privato che affittava una villetta sul mare, magari offrendo anche la cena nel proprio ristorante, o la famiglia che arrotondava il proprio reddito ospitando turisti in una delle tante piccole città d'arte del nostro Paese, sono solo alcuni esempi tipici di questo tipo di attività ricettiva diffusa.

 

Negli ultimi decenni, poi, sono state introdotte regolamentazioni specifiche, come quella per i bed&breakfast e gli affittacamere, che hanno dato una certa uniformità a queste esperienze precedenti, ma l'esigenza di ospitalità diffusa in Italia resta sempre estremamente sentita.

 

Il nostro Paese infatti, più di altri, ha la possibilità, e la necessità, di valorizzare enormi bellezze naturali e artistiche che sono letteralmente diffuse in tutto il territorio nazionale. Gli esempi sono molteplici e vanno dai siti archeologici e storici collocati in piccoli comuni della nostra provincia, alle tantissime piccole località montane o marittime che sono veri paradisi per un turismo a misura d'uomo, lontano dai clamori delle folle dei centri maggiori.

 

Per altro, sono in continua crescita i turisti, italiani e stranieri, che decidono di esplorare la campagna toscana, l'interno della Sicilia, la verde Umbria o l'affascinante Basilicata invece di visitare le più grandi Roma, Milano, Firenze o Venezia. Allo stesso modo, anche se le più famose località del turismo balneare e montano sono sempre molto affollate, aumentano in modo costante coloro che preferiscono rilassarsi in piccoli centri e cercano, quindi, una sistemazione agevole e a misura del proprio budget.

Un'esperienza immersiva di vacanza

Il boom degli appartamenti in locazione breve in tutto il mondo è sorretto, a quanto ci dicono gli esperti, da una tendenza relativamente nuova che, grazie alla rivoluzione digitale, è diventata alla portata di tutti: la ricerca di una vacanza che ci immerga nello stile di vita del luogo che visitiamo.

 

Grazie alla possibilità di prenotare voli aerei, biglietti ferroviari, automobili a noleggio e luoghi di pernottamento praticamente in tutto il mondo, pur restando comodamente nel salotto di casa nostra, a molti di noi piace l'idea di visitare una località, vicina o lontana, immergendoci pienamente nella vita quotidiana del luogo che ci ospita. Che si tratti di cercare una masseria in Salento o i rifugi per un trekking sulle Ande, una stanza in una casa alle pendici dello Stromboli o un B&B per una tappa di nostro intenso viaggio in India, ormai Internet ci regala la possibilità di vivere, con relativa semplicità, un periodo di relax vivendo a contatto con la cultura, le bellezze e la popolazione locale.

 

In Italia questo ha significato, soprattutto, una crescita vertiginosa degli immobili affittati con il sistema delle locazioni brevi e le norme in materia si sono dovute adeguare progressivamente, cercando di realizzare un equilibrio tra tutela di questo tipo di attività, che integra oggi il reddito di molte famiglie italiane, e necessità di trasparenza ai fini fiscali e di sicurezza collettiva.

Nuove norme per gli affitti brevi?

Nell'attuale fase di regolamentazione di questa fascia di mercato si discute, come è stato ben evidenziato anche nell'assemblea AIGO del 18 febbraio, di come distinguere tra attività imprenditoriale da un lato e semplice integrazione del reddito familiare dall'altro e, parallelamente, di emersione del sommerso.

 

Hintown, nella propria attività di co-housing, ossia di supporto alla gestione pratica degli immobili locati in short rent, collabora, da anni, con molte famiglie che hanno deciso di mettere a reddito una seconda casa, un appartamento ricevuto in eredità o un immobile acquistato appositamente per questo scopo. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di privati che puntano semplicemente ad un'integrazione del reddito prodotto da altri tipi di attività lavorativa e che, soprattutto dopo la crisi finanziaria che ha colpito l'economia mondiale negli anni scorsi, ritengono importante sfruttare alcune risorse, come le seconde case, che in precedenza non utilizzavano a pieno.

 

La proposta, su cui si sta discutendo in questi giorni, di considerare come attività imprenditoriale quella di quei soggetti che affittino più di tre immobili in locazione breve ha sicuramente dei limiti, ma rappresenta un orientamento chiaro: quello di distinguere le situazioni familiari che abbiamo descritto sopra da altrettanto lecite e positivi esperienze imprenditoriali che hanno, però, ben altri strumenti e capacità reddituali.

 

Hintown si rivolge soprattutto ai privati che, per motivi di tempo o di mancanza di competenze ed energie, scelgono di delegare alla nostra azienda l'organizzazione e la gestione di alcuni servizi necessari per un immobile in affitto breve, come il check-in, il check-out, la pulizia o la piccola manutenzione, oltre agli adempimenti di tipo legale o alla costruzione dell'annuncio da pubblicare sui portali online specializzati.

 

In questa attività intendiamo continuare ad informare, il più possibile, sulle opportunità che si aprono per tutti coloro che vogliano investire in un immobile in locazione breve e offrire il nostro supporto, in particolare, alle famiglie che intendano, con questo mezzo, integrare il proprio reddito.
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