Come è cambiato il nostro modo di viaggiare?

Uno studio universitario sulle abitudini turistiche

L'Università Ca' Foscari di Venezia, in collaborazione con la Regione Veneto, ha recentemente redatto uno studio particolareggiato sulle abitudini dei turisti italiani, trattando, in particolare, del tipo di sistemazione preferita per i pernottamenti.

Questi risultati, che ricaviamo da un articolo di www.agi.it, sono naturalmente di grande interesse per Hintown che, da anni, si occupa di coadiuvare i proprietari di alloggi e case vacanza in locazione breve nella gestione dei propri immobili. In questo articolo rifletteremo in particolar modo sulla tendenza al pernottamento extra-alberghiero e sulle ragioni che sembrano sostenere questo tipo di trend.

L'accuratezza e la mole dei dati raccolti ed elaborati da Ca' Foscari ci permette di tracciare un profilo piuttosto accurato di chi siano coloro che scelgono in prevalenza una casa vacanze per le proprie ferie, invece che pernottare in albergo, e sulle loro mete preferite.

Innanzi tutto non possiamo dimenticare che il fenomeno turistico è, per il nostro Paese, di assoluta importanza sia per le presenze di turisti stranieri, sia perché, secondo i dati della ricerca in questione, quasi il 90% degli italiani in età da lavoro prevede di passare almeno 4 notti fuori casa nell'anno in corso.

In altre parole, gli italiani non rinunciano a prendersi un periodo di vacanza durante l'anno, soprattutto nei mesi estivi, ma lo fanno, come vedremo, con modalità in parte diverse da quelle tradizionali.

Alberghi e case vacanza

L'indagine di Ca' Foscari individua una categoria di viaggiatori, che definisce come “gli alternativi”, caratterizzata dal fatto di scegliere, a seconda delle occasioni, hotel o case vacanze, con una propensione per le seconde di circa il 56%. Questa parte del campione d'indagine viaggia molto e l'80% di loro si concede almeno una vacanza lunga e uno short break all'anno, soprattutto nel periodo estivo, da maggio a settembre, in località balneari.

Se quasi la metà degli “alternativi” sceglie come meta il mare, il 22% dice di preferire le città d'arte e l'11% la montagna, restituendo l'immagine di un Paese che, in tutte le proprie articolazioni territoriali, continua ad essere un'attraente meta turistica. Il fatto, poi, che i viaggiatori di questo segmento prediligano appartamenti e case vacanza, con percentuali rispettivamente del 52% e del 25%, fa pensare che chiunque voglia investire nelle locazioni brevi, ovunque si trovi, può contare su una fetta di mercato non trascurabile.

I viaggiatori che si alternano tra hotel e case vacanza vivono in prevalenza al Nord, hanno per il 63% meno di 45 anni, discrete possibilità economiche e un grado di istruzione medio-alto. Si tratta, insomma, di una generazione di professionisti e impiegati di alto livello abituata ad orizzontarsi tramite il web e desiderosa di evadere dallo stress quotidiano per divertirsi e conoscere luoghi nuovi.

Se le motivazioni per andare in vacanza sono abbastanza tradizionali, la dimensione del gruppo con cui si viaggia, invece, indica un cambiamento notevole rispetto al passato. La maggior parte dei viaggiatori di questo segmento, infatti, si muove in piccoli gruppi, in media di tre persone, formati per oltre il 70% dal proprio partner e dagli eventuali figli. D'altra parte, il fatto che un gruppo familiare, oggi, sia in media composto da tre soli individui è un dato ormai consolidato: le mutate condizioni sociali e le nuove dinamiche di coppia hanno ridotto sensibilmente la propensione ad avere famiglie numerose e questo incide anche, inevitabilmente, sul settore turistico.

Gli appassionati delle case vacanze

Accanto agli “alternativi”, che optano, di volta in volta, per l'accoglienza alberghiera o per quella extra-alberghiera, c'è un segmento di affezionati utenti delle case vacanze, che non considerano, abitualmente, altri tipi di sistemazione.

Si tratta, a quanto dice la ricerca di Ca' Foscari, di persone per circa la metà al di sopra dei 45 anni e quindi in media un po' più mature rispetto al segmento precedente. La provenienza è sempre in maggioranza dal Nord Italia e la destinazione preferita continua ad essere il classico mare e questo dato, in linea con quanto visto per gli “alternativi”, conferma la tendenza di chi vive nel Sud del nostro Paese a fare mediamente meno vacanze, spesso semplicemente perché vive già abitualmente in località turistiche o comunque ha la possibilità di raggiungerle comodamente dalla propria abitazione consueta.

Anche coloro che scelgono esclusivamente case vacanze per le proprie vacanze amano soprattutto viaggiare in famiglia, nel 42% dei casi, anche se non disdegnano i gruppi più o meno allargati di amici e parenti, complessivamente per il 28%.

Un dato che di sicuro merita la nostra attenzione è quello che riguarda le modalità con cui tutti coloro che cercano un appartamento o una casa vacanze per un periodo di svago vanno alla ricerca delle informazioni necessarie per la prenotazione. Sia tra gli “alternativi” che tra gli “esclusivisti”, infatti, più del 30% degli intervistati ha affermato di cercare abitualmente l'immobile in cui pernottare sui portali online, come Airbnb o Booking.com e questo dato conferma ulteriormente, se ce fosse ancora bisogno, come il ruolo dell'e-booking sia ormai centrale in tutta la filiera turistica.

Affittare una casa vacanze

Per chi ha a disposizione oggi un immobile sfitto da mettere a reddito, sia esso un appartamento in città o in una località turistica, una villetta indipendente al mare o un rustico in montagna, l'affitto turistico è senza dubbio un'opportunità tra le più interessanti.

In particolare, il regime degli affitti brevi, regolati sia da normative nazionali, sia da leggi regionali di vario tipo, sembra essere il più adatto ad intercettare i bisogni dei turisti moderni. Il limite dei 30 giorni massimi per la durata della locazione, che costituisce la regola base per gli affitti brevi, infatti, non è, nella maggior parte dei casi, una vera discriminante per chi cerca un luogo in cui soggiornare per turismo.

Le mutate condizioni sociali e le nuove dinamiche familiari hanno infatti ridotto al minimo il numero delle persone e delle famiglie che possono permettersi una vacanza di più di un mese. Se in passato, infatti, accadeva spesso che la moglie casalinga portasse i figli al mare o in montagna per tutto il periodo delle vacanze scolastiche, queste dinamiche sono ormai decisamente minoritarie, soprattutto per la prevalenza, in particolare al Nord, delle madri lavoratrici.

Vacanze più brevi, dunque, spesso inferiori alla settimana, e magari ripetute durante l'anno, per spezzare i ritmi lavorativi, approfittando di ponti, festività o seguendo l'attrazione di grandi eventi. In questo panorama, allora, diventa molto funzionale, per chi cerca un periodo di relax, cercare un appartamento adatto alle proprie esigenze o una casa indipendente su misura, nella località prescelta, magari tramite un portale online.
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